Per un’Agricoltura di Precisione
Interessante convegno a Manduria nelle biblioteche Terre del Primitivo-Associazione Giuseppe Gigli con esperti a confronto. Importante alleanza fra Aermatica3D e “Droone Solutions”
di Agata Battista (Lo Jonio)
Il futuro dell’Agricoltura 4.0 è già qui. E’ in atto una vera e propria rivoluzione nel settore con l’introduzione della tecnologia per un’attenta cura e controllo delle piante e per ottenere prodotti di maggiore qualità. In particolare l’uso dei droni sta diventando sempre più diffuso per ottimizzare sia le pratiche agricole che per migliorare la gestione delle coltivazioni. Sensori a terra, sistemi GPS e apparecchiature di telerilevamento consentono infatti di valutare lo stato del terreno e adottare le tecniche di coltivazioni più efficaci. L’uso dei droni in agricoltura ha più di un quinquennio di esperienza alle spalle e tuttavia è da considerare ancora agli albori. Ma sono tanti i modi in cui possono essere utilizzati. Per il monitoraggio dei campi possono sorvolare i campi agricoli e raccogliere dati tramite sensori individuando malattie o infestazioni di parassiti e valutare lo stato complessivo della coltivazione. Utilizzando i dati raccolti dai droni gli agricoltori possono ottimizzare l’irrigazione, garantendo che le piante ricevano esattamente la quantità d’acqua di cui hanno bisogno, riducendo così lo spreco idrico.
Per la mappatura dei terreni i droni possono creare mappe dettagliate dei terreni agricoli, consentendo agli agricoltori di pianificare in modo più efficiente la disposizione dei campi e individuare aree con potenziali problemi di drenaggio o fertilità del suolo. Infine possono raccogliere dati meteorologici in tempo reale, aiutando gli agricoltori a prendere decisioni informate sulla gestione delle colture in base alle condizioni atmosferiche attuali. Va sottolineato che è vietato distribuire fitofarmaci con i droni. Quindi niente prodotti chimici ma solo concimi e prodotti biologici. Questi robot possono operare 24 ore su 24, 7 giorni su 7, senza affaticarsi o commettere errori umani. Ciò porta a una maggiore precisione e uniformità nelle operazioni agricole, migliorando la qualità dei prodotti e riducendo gli sprechi. Sempre più agricoltori oramai stanno facendo il corso per piloti di droni per ottenere l’attestato necessario per pilotare ed utilizzare il proprio drone in totale sicurezza. Di questo e di altro si è discusso nei giorni scorsi a Manduria nel corso di un incontro dal titolo “I droni nel futuro della nostra agricoltura? Opportunità e soluzioni nell’agricoltura che cambia”. L’evento si è tenuto nella splendida cornice delle Biblioteche delle Terre del Primitivo, una biblioteca particolare che si interessa di territorio, storia patria e di vino. È una biblioteca che cerca anche di incrementare sul territorio la cultura enoica e la cultura storica.
Il referente delle Biblioteche delle Terre del Primitivo è Fulvio Filo Schiavoni. Per oltre un quarto di secolo al comando della più grande e conosciuta azienda del vino Primitivo, la «Cantina Produttori di Manduria», Filo Schiavoni, scrittore, editore, conoscitore del mondo vino, e non solo, ha moderato l’interessante e partecipato incontro che ha visto protagonisti due eccellenti relatori: l’ing. Paolo Marras, CEO di Aermatica3D, azienda italiana operante nel mercato nazionale ed internazionale dei droni, e Piero Sanzone, consulente di biocontrollo “Droone Solutions”. L’ing. Marras ha illustrato nel corso del suo intervento le opportunità d’impiego dei droni in agricoltura. “Il drone è uno strumento ideale per rilevare i dati perché vola in maniera veloce”. Così esordisce Marras che aggiunge: “Ha dei sensori particolari, rileva lo stato delle culture prima che i problemi possano evidenziarsi sul terreno. Con questo guida attività di distribuzione in maniera mirata che con i metodi tradizionali si fa fatica a fare perché i metodi tradizionali sono basati su trattori. Il drone è un metodo compatto, veloce e efficace. E’ sicuramente sostenibile perché ha una motorizzazione elettrica, non inquina, è compatibile con l’ambiente perché ha meno distribuzione di prodotto e l’operatore non respira prodotti dannosi per la salute. Quindi sono tutta una serie di elementi che dicono che il mestiere del ‘dronista’ per l’agricoltura è un mestiere per il futuro.
Il drone fa da solo, il pilota è un operatore che usa dei software che lo gestiscono. Non è richiesta destrezza ma solo un approccio metodico all’uso di strumentazione come può essere un trattore o qualunque attrezzatura”. E’ stata poi la volta di Piero Sanzone, un esperto nel campo del biocontrollo con oltre 25 anni di esperienza nel settore. I suoi contributi includono la ricerca su agenti di controllo biologico, la valutazione dell’impatto ambientale delle strategie di biocontrollo e lo sviluppo di pratiche agricole eco-compatibili. “Il nostro territorio ha bisogno di innovazione e di agricoltura 4.0. – ha incalzato Sanzone insistendo sull’importanza del monitoraggio di una tecnologia esterna che l’occhio umano non può sempre percepire per poter così intervenire tempestivamente sulla qualità della produzione agricola. “L’impiego di questa tecnologia permette di coprire molti ettari in breve tempo ad un costo competitivo, ottenendo una distribuzione uniforme e costante, con minimi sprechi e alta efficienza. Essi possono dare un contributo importante per rilevare lo stato delle culture e distribuire prodotti in maniera alternativa ai metodi tradizionali.
Un drone, sebbene il terreno è bagnato opera ugualmente, anche se c’è vento, anche se piove, il drone entra e fa il trattamento. Un monitoraggio indispensabile per poter intervenire tempestivamente sulla qualità della produzione agricola, ma anche per tutelare l’ambiente”. L’agricoltura è un settore fondamentale per l’umanità, fornisce cibo e risorse vitali per la sopravvivenza. L’intelligenza artificiale e la robotica stanno aprendo nuove frontiere nell’agricoltura, portando a una maggiore efficienza, produttività e sostenibilità. Questa combinazione di tecnologie sta rivoluzionando il settore consentendo ai produttori di affrontare sfide complesse come il cambiamento climatico, la crescita della popolazione mondiale e la scarsità di risorse.